sabato 29 settembre 2018

Che cos'è la fotografia?

Ciao! 
Oggi vi spiegherò come è stato svolto un altro dei lavori di inizio anno con il professore Manfredini, basato sul nostro concetto personale di fotografia.
Ci sono state poste tre domande molto semplici, a cui abbiamo risposto secondo il nostro parere.
All'interno della risposta, scritta su un foglio che abbiamo poi consegnato, il professore ha sottolineato la frase che secondo lui rappresentava al meglio il concetto di fotografia che volevamo esprimere.
Noi abbiamo cercato tre foto per ogni frase che esprimessero, non a parole, il concetto che aveva evidenziato in precedenza il professore.
Una volta stampate le abbiamo incollate su tre cartelloni diversi, ognuno di essi intitolato con una delle tre domande iniziali.
Alla domanda "Che cos'è la fotografia per te?" ho risposto "La fotografia è catturare un momento che vuoi ricordare; è un paesaggio che vuoi conservare per i suoi colori, per le luci, per lo sfondo; è un'emozione che puoi comunicare anche agli altri; è un'opera d'arte che si può apprezzare ma anche no.".
In questa mia risposta non è stata sottolineata nessuna parte e, per questo motivo, non ho portato nessuna foto.
Due, "A cosa serve la fotografia?", per me "Serve per comunicare, pubblicizzare un prodotto rendendolo più apprezzabile a chi osserva, per documentare e verificare dei fatti importanti e, soprattutto, per ricordare a noi stessi una giornata, un momento che vogliamo conservare per poterlo rivivere all'infinito.".
Le foto che ho scelto per rappresentare la frase "Per documentare e verificare dei fatti importanti" sono queste...




11 Settembre dell'anno 2001, documento fotografico della caduta delle Torri Gemelle dopo un attacco terroristico.


Le frecce tricolore Italiane possono rappresentare molte festività o ricorrenze importanti per il nostro Paese.


Una fotografia scattata sulla scena di un crimine/incidente che può essere utile per verificare quanto accaduto.





Alla terza domanda, ovvero "Nella grafica e nella comunicazione, come può essere impiegata?", ho dato la risposta "E' Il metodo più facile per trasmettere un concetto, un insegnamento, un'emozione a qualcuno. Nel caso più semplice, è priva di scritte, rendendosi comprensibile a tutti, dai bambini agli anziani agli analfabeti. In questo ambito serve per pubblicità e trasmissione, progettazione e interpretazione." nella quale è stata evidenziata la frase "E' priva di scritte, rendendosi comprensibile a tutti, dai bambini agli anziani."
Così ho scelto queste tre foto:





La croce è un elemento rappresentativo della religione in generale, interpretabile da chiunque.




Questa foto rappresenta l'Expo di Milano di qualche anno fa, potrebbe essere pubblicata su un giornale nella sua occasione per pubblicizzarlo.


Rihanna che pubblicizza il marchio della Puma.
Un ragazzo qualsiasi, vedendo questa foto, è invogliato a fare questo acquisto, semplicemente perché indossato da una cantante/attrice/modella.



Dopo aver raccolto le foto in base alla risposta di cui facevano parte, ci siamo divisi in tre gruppi e le abbiamo incollate nel cartellone che rappresentavano.
Per esempio la foto di Rihanna, che risponde alla domanda numero tre, è stata incollata insieme alle altre due che rispondevano alla sua stessa domanda nel cartellone numero 3, intitolato "Nella grafica e nella comunicazione, come può essere impiegata?".
Accanto ai gruppi di foto è stato aggiunto il nome del/della ragazzo/a che l'aveva portata e la didascalia che stava a rappresentare.
Infine uno alla volta abbiamo spiegato e discusso sulla scelta delle nostre foto.

sabato 22 settembre 2018

Autoritratto

Ciao! 
Il mio nome è Irene Tabella e sono di Curtatone, Mantova.
Dopo due anni trascorsi al liceo delle scienze applicate del Fermi, ITIS, ho deciso di cambiare scuola spostandomi al Carlo D'arco, indirizzo di Grafica e Comunicazione.
Uno dei primi giorni di scuola, il professore Enrico Manfredini ci ha proposto un'attività simpatica grazie alla quale ci siamo conosciuti meglio, che è servita soprattutto a lui per aiutarlo a capire meglio chi sono gli studenti con cui avrà a che fare quest'anno.
Ci siamo spostati al centro dell'aula mettendoci a cerchio con le sedie, in modo tale che tutti riuscissero a vedere tutti.
In mezzo abbiamo sparso delle fotografie rappresentanti cose completamente diverse le une dalle altre, la maggior parte prese da internet.
A turno abbiamo scelto una foto che, secondo noi, ci rappresentasse al meglio e abbiamo spiegato ai compagni il motivo.
Abbiamo parlato anche di altro, per esempio delle nostre passioni, di come riempiamo il tempo libero, con chi ci piace stare, se siamo legati ai social o se li detestiamo, da dove veniamo e perché abbiamo scelto proprio questa scuola, ecc...
Ma perché abbiamo fatto tutto questo in realtà? 
Per creare una carta di identità digitale arricchita da 11 foto che rispecchiassero quello che avevamo raccontato in cerchio e, magari, che aggiungessero qualcosa su di noi.
Per farlo abbiamo usato il programma di Photoshop, che ci sta insegnando ad usare la professoressa Marangoni.
Abbiamo inserito sulla base di una carta di identità scannerizzata vuota, le nostre 11 fotografie, senza un ordine esatto, ma come piaceva a noi.





Sotto al comune abbiamo incollato una foto del nostro paese, che rappresentasse il posto dove trascorriamo più tempo, nel mio caso è il palazzetto sportivo di Eremo.

Poi abbiamo messo tutte le altre 10 nelle due pagine interne, ognuna di loro racconta un pezzo della nostra personalità o dei nostri interessi.
Inoltre nello spazio bianco della fototessera abbiamo messo la nostra foto, che ci ha scattato il prof Manfredini fuori da scuola la mattina stessa.
Essendo tutti alle prime armi con questa piattaforma eravamo un po' impacciati, ma ci siamo divertiti tutto sommato.
 


Parole Ostili - La realtà non è mai come la si vede

"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della  vita incontrerai tante maschere e pochi volti" Ciao a tutti! Questo nuovo pos...